Sono più di 700 gli operatori del turismo che hanno preso parte ai corsi di formazione su celiachia e intolleranze alimentari organizzati dalla Regione Piemonte in collaborazione con le Asl del territorio e l’Associazione italiana celiachia. L’iniziativa punta non solo a ridurre al minimo il disagio per i celiaci che vivono in Piemonte, ma anche a rendere sempre più completa ed efficiente l’offerta turistica regionale, che ha nell’enogastronomia uno dei suoi maggiori punti di forza. Il problema dei celiaci e quello di non poter mangiare alimenti che contengono glutine e In Italia quelli ufficialmente diagnosticati sono 122mila (oltre 9mila in Piemonte), ma da screening si stima che la casistica sia di 1 celiaco ogni 100 abitanti, quindi fino a 500mila a livello nazionale (e 35mila in Piemonte). Per non parlare delle intolleranze al glutine (meno gravi della celiachia vera e propria) che fino a qualche anno fa erano sconosciute e spesso, anche oggi, non sono facilmente diagnosticabili. Con questa iniziativa il territorio piemontese conta 296 locali specializzati in cucina senza glutine (24 nell’Alessandrino, 17 nell’Astigiano, 19 nel Biellese, 59 nel Cuneese, 31 nel Novarese, 129 nell’area di Torino e provincia, 12 nel VCO e 5 nel Vercellese), incrementando del 37%, rispetto allo scorso anno, l’offerta specializzata. L’iniziativa rientra fra le attività che contribuiscono a rispondere concretamente al concetto di turismo per tutti, sul quale da qualche anno si pone sempre maggiore attenzione.