TURISTA LENTO: RISORSA PER I TERRITORI.

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Si diventa veri cicloturisti quando s’impara a godere, pedalata dopo pedalata, dei fotogrammi che scorrono lievi ai fianchi. Il vero cicloturista rifugge l’idea dell’impresa sportiva, ma coccola l’anima e il corpo col viaggiar lento. Viaggiare pedalando in bicicletta significa fare turismo in diretto contatto con il territorio e con il suo scrigno di attrattive culturali, paesaggistiche, enogastronomiche e della tradizione locale. Il cicloturismo è uno svago che abbraccia un caleidoscopio di profili: persone di tutte le età, famiglie, gruppi, coppie, singoli, amanti della natura e dello sport. Questa tipologia di turismo, già ampiamente praticato all’estero, soprattutto nell’Europa del nord, sta segnando sempre maggior diffusione anche in Italia, costituendo  un’opportunità di sviluppo territoriale e di crescita economica. Dunque, non a caso,  gli operatori del settore hanno fatto il punto su questa attualissima realtà alla BETA, Borsa Europea del Turismo Associato di Cecina (LI), in un interessante tavola rotonda dal titolo: Cicloturismo: un’opportunità per la valorizzazione dell’economia dei Territori. Il dato economico emerso con chiarezza è che si tratta di un mercato in continua crescita  e con indicatori futuri in ulteriore incremento. “Questa realtà- ha spiegato l’Assessore al Turismo della Provincia di Livorno, Paolo Pacini- è in forte aumento in tutta Europa, con la Germania in testa con i suoi 2 milioni di utenti, che rappresentano un terzo di tutto il movimento. L’Italia si colloca al 4° posto (dopo Spagna, Francia e Austria) nell’indice delle preferenze dei cicloturisti tedeschi”. Tutto questo si traduce in una enorme potenzialità di crescita e di azione di destagionalizzazione dei flussi turistici, poichè la maggior parte dei cicloturisti preferisce muoversi nelle stagioni intermedie. Inoltre, secondo uno studio di “Atout France”, agenzia che si occupa dello sviluppo turistico transalpino,  i cicloturisti, spendono mediamente dai 61 euro ai 75 euro al giorno, contro i 54 euro dei turisti senza bici. Ecco perchè università, soggetti istituzionali e associazioni guardano con interesse a questo fenomeno, lavorando su nuovi, importanti progetti. Un esempio sono i 380 chilometri di Via Francigena toscana a cui, secondo il progetto della Regione, verrà  parallelamente affiancata una pista per le due ruote. Così come i 679 chilometri di ciclabile da Venezia a Torino, individuati nel progetto VenTo del dipartimento di infrastrutture e progettazione del Politecnico di Milano, che potrebbe trasformarsi da sogno a realtà per l’Expo 2015 e che avvicinerebbe l’Italia all’Europa con i suoi grandi tracciati ciclistici , come la Via del Danubio in Austria e la Via dell’Elba in Germania.

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