Abuelaish racconta attraverso il suo libro “Non odierò” la storia di una pace possibile attraverso il perdono. Il libro si ispira alla sua storia personale: il 16 gennaio 2009 nel corso dell’Operazione Piombo Fuso gli israeliani hanno bombardato Gaza e sconvolto drammaticamente la sua vita: nell’esplosione ha perso le tre figlie e nonostante la rabbia non ha rivendicato il diritto all’odio e alla vendetta. Nemmeno dopo la tragedia che lo ha colpito ha smesso di credere nella pace tra israeliani e palestinesi. Abuelaish (primo medico di Gaza ammesso a lavorare in un ospedale israeliano) ha onorato la memoria delle figlie con la creazione di Daughters for Life, una fondazione alla quale versa tutti i proventi delle sue conferenze e che promuove l’educazione delle ragazze del Medio Oriente.
«Io avrei avuto diritto all’odio, -ha spiegato- ma non è con l’odio che potrò fare giustizia alle mie figlie. L’odio è un veleno, è una malattia che distrugge la persona che odia. Se volete sfidare coloro che hanno fatto il male, allora non accettate di essere vittime più di una volta, non accettate di essere vittime dell’odio dopo che siete stati vittime di ingiustizia. Non perdete tempo ad accusare gli altri, assumetevi la responsabilità di chiedervi cosa potete fare voi per cambiare le cose».
Abuelaish è attivista per la pace e i diritti umani riconosciuto a livello internazionale. Si impegna a far progredire le opportunità di salute e di istruzione per le donne e le ragazze in Medio Oriente sia attraverso la propria ricerca, sia attraverso l’organizzazione di beneficenza. Ha dedicato la sua vita a promuovere la salute come veicolo per la pace. Attraverso il suo lavoro ha avuto l’opportunità di sperimentare l’impatto della guerra in paesi come Palestina, Egitto, Israele, Uganda, Yemen, Afghanistan e Arabia Saudita.
L’incontro con apre il cartellone di eventi organizzati dalla Fondazione onlus “Le vie della Parola. Incontri a Oropa”
Immagine: lo scrittore Izzeldin Abuelaish