SAMARITANI NO LIMITS

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foto di Federica ScalfaroUna società di ricerche economiche e sociali statunitense ha calcolato che sul posto di lavoro la mancanza di gentilezza tra persone produrrebbe un danno di otto milioni di dollari.Tra gli elementi di spicco di questa “antipatia” (il contrario di empatia) il disinteresse, palese o occulto, per gli altri. Con quel pragmatismo un po’ ipocrita che contraddistingue la società anglosassone – la nordamericana in primis – diverse aziende hanno prontamente stilato per i loro dipendenti manuali con codice di comportamento. Alcuni esempi: gli esperti dell’Human Capital Integrated  suggeriscono atteggiamenti indispensabili quali non alzare mai la voce, usare sempre il «per favore» e il «grazie», proporsi come modello di ruolo. Il centro medico Ochsner (New Orleans) ha rispolverato la prossemica, la disciplina semiologica che studia i gesti, il comportamento, lo spazio e le distanze all’interno di una comunicazione, sia verbale che non verbale e ha quindi introdotto la regola del 10/5: i dipendenti devono guardare negli occhi tutti quelli che camminano a distanza di 10 piedi (tre metri circa) e salutare con il sorriso i colleghi, sconosciuti inclusi, quando si trovino a cinque piedi, ovvero a circa un metro e mezzo da loro. Southwest airlines (prima compagnia aerea low cost Usa) ha addirittura un vicepresidente addetto alla «diversità ed inclusione», i cui compiti includono il suggerimento di inviare affettuosi biglietti di pronta guarigione ai colleghi assenti per malattia e (persino) per temporanea indisposizione.

Le cronache di questi primi giorni di settembre sono state funestate dall’annuncio luttuoso della morte, qui da noi, di una giovane donna bergamasca, Eleonora Cantamessa, di professione medico ginecologo, uccisa in strada mentre, in ossequio alla suo senso civico e al giuramento a Ippocrate prestato, tentava generosamente di salvare la vita di un uomo indiano gravemente ferito durante una rissa.

Sul fatto, il mondo dei commenti on-line si è scatenato; però il tenore della maggior parte dei commenti postati lascia allibiti: a sostenere che la buona samaritana una morte così sul ciglio della strada a soccorrere uno sconosciuto di un’altra etnia se la sia addirittura cercata, manca solo tanto così.

A questo punto la domanda sorge spontanea: quale manuale di formazione comportamentale avrà letto, la dottoressa Cantamessa, per essere spinta a intervenire sino a dare la cosa più cara che abbiamo: la vita?

Come si dice, eventuali risposte sono benvenute.

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