La nuova geografia del crimine organizzato in Italia, non riguarda più soltanto i clan napoletani, siciliani, calabresi o quelli pugliesi della Sacra corona unita. Accanto a questi sono spuntati, negli ultimi anni, nuovi boss. I cinesi delle Triadi, i russi e gli ucraini dell’Organizacija, le confraternite nigeriane della Black Axe e dei Buccaneers, i sudamericani delle gang Pandillas e i cartelli albanesi, macedoni, romeni e bulgari, che imperversano con inaudita violenza tanto al sud quanto al nord della penisola. A spiegarlo sono il magistrato Giovanni Conzo e il giornalista Giuseppe Crimaldi, nel loro libro “Mafie. La criminalità straniera alla conquista dell’Italia” recentemente pubblicato da Cento autori nella collana Fatti&misfatti. Attraverso i fascicoli d’indagine di Dia, polizia, carabinieri e guardia di finanza, i rapporti dell’Agenzia Informazioni e Sicurezza Interna (Aisi), le relazioni della Commissione parlamentare antimafia e le centinaia di processi in corso, il libro, ridisegna la mappa del crimine in Italia, non trascurando di far luce anche sulle sinergie che si creano tra criminalità italiana e straniera.