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IL TURISMO AI TEMPI DI INTERNET

Il modo di comunicare del nuovo millennio si è stravolto ed è in continua mutazione. E il mondo del turismo non fa eccezione, anzi. Dei 70 miliardi di messaggi  influenti (che gonfiano ogni giorno la Grande Ragnatela Mondiale, il web), dei 350 milioni di foto condivise quotidianamente solo su Facebook, dei 250 miliardi di scatti fotografici online messi a disposizione di tutti, buona parte sono manifestamente o potenzialmente a soggetto turistico. Questi dati sono stati recentemente illustrati da Gianluca Diegoli (digital marketing manager, contract professor IULM e bloggerad) in occasione di uno dei più importanti appuntamenti professionali turistici nostrani, il TTG.

Le  cifre che orbitano intorno all’argomento sono sconcertanti e in ulteriore crescita. Di conseguenza le aziende del settore si affannano ad adeguarsi alle nuove modalità e ai nuovi linguaggi degli utenti. Le immagini scelte dai territori e dalle aziende per  comunicare, tendono a non essere più le classiche immagini turistiche, magari anche artistiche. Sono, infatti, preferite quelle che s’immagina potranno ottenere  più click. Capita anche che  le  strutture ristudino il proprio look strizzando l’occhio a google maps, quindi tenendo conto di come si presenterà l’immagine su “streetview“.

Da ciò si desume, senza timore di sbagliare, che è il turista 2.0 stesso ad essere utilizzato come media.  “Oggi – ha confermato Diegoli – sono le informazioni a cercare noi, non il contrario. Pensiamo alla quantità di foto postate dagli amici che abbiamo sui social media e che arrivano  nelle nostre bacheche senza che le richiediamo: sono tutte informazioni su località, hotel, ristoranti che ci piovono addosso e che non possono non influenzare la nostra opinione sulla reputazione  dei soggetti stessi”.

D’altronde se il sistema del passaparola ha sempre funzionato bene, influenzando pesantemente  ogni tipo di scelta, ancor meglio funziona da moltiplicatore se corre online, dove con la diffusione dei social sembra che si possa vivere solo più se consigliati, recensiti, localizzati e taggati.

Secondo gli esperti il turista del futuro sarà “un fotoreporter con la capacità di reporting di un milione di volte superiore a quella di un giornalista del 1980“.

Stando a un’indagine compiuta sul mercato italiano dall’osservatorio Doxa/Europcar, il 62% dei turisti sceglie Internet per raccogliere informazioni prima di partire per una vacanza. Questa è la modalità, preferendola al consiglio di amici e conoscenti (36%), alla consultazione di cataloghi (23%) e di riviste specializzate (9%). E sette italiani su dieci ammettono che il web ha ”cambiato il modo di fare vacanza”.

Come si diceva prima, il numero dei viaggiatori che amano raccontare la propria vacanza su internet (condividendo filmati, fotografie o brevi racconti sul web) è in forte crescita: sono 4.5 milioni,  ovvero il 20% dei turisti. Più della metà di loro lo fa in diretta, cioè durante la vacanza. La maggior parte degli ‘uploader‘ sono maschi (di età compresa tra i 15 e i 34 anni), mentre i ‘downloader‘ (cioè coloro che utilizzano Internet solo per reperire informazioni) sono per lo più over 35 (65% del totale). Quest’ultimi ricercano informazioni sulle località da visitare, vanno a caccia di commenti sulle strutture ricettive, monitorano dritte per risparmiare e setacciano consigli sui trasferimenti e i mezzi di trasporto. E pare che ben un terzo di loro cambi destinazione se trova commenti negativi.

Che lavoro faticoso andare in vacanza!

 

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