Ora questa prospettiva è preclusa dalle due piramidi, e lo sarà sino alla conclusione di Milano Expo 2015. Una costruzione temporanea che ha scatenato la riprovazione di due critici d’arte di sensibilità diverse, ma concordi nel denunciare il danno estetico perpetrato: Vittorio Sgarbi (“Una follia”) e Philippe Daverio (“Sembra l’opera di un architetto che non è mai stato a Milano”), entrambi ex assessori in giunte comunali e in epoche diverse. Un vizio, dicevo, quello cittadino di nascondere le sue bellezze, intrapreso da archistar che, per dirla sempre con Daverio “sembrano venire da un altro pianeta”. Chi non ricorda le polemiche perenni del cubo-monumento a Pertini, fontana monumentale formata da un podio chiuso su tre lati da pareti in pietra, progetto di Aldo Rossi, prospetticamente compreso tra l’hotel di Giorgio Armani e il Città di Milano, che dal 1990 impedisce a chi guardi da via Montenapoleone la vista su un elegante antico palazzo cittadino che vi fa da sfondo?
Vogliamo parlare della piazza che ospita “L’ago e il filo” e la facciata con annesse tettoie che ricopre la facciata della Stazione ferroviaria Nord di piazza Cadorna, progetto ispirato ad analoghe soluzioni di Bruxelles e Strasburgo, realizzate prima là che qua dall’archistar Gae Aulenti? (A Strasburgo, per individuare la stazione liberty fasciata in una struttura ‘a nido’, bisogna rivolgersi ai passanti).
Potremmo proseguire ricordando anche le polemiche che hanno accompagnato le scelte dell’architetto Mario Botta per il suo intervento sul Teatro alla Scala (Piermarini, I776-1778), oggetto di un acceso dibattito soprattutto relativamente all’impatto estetico dei due nuovi, massicci volumi: le torri scenica ed ellittica.
Ma torniamo alle nostre Expo-piramidi che oscurano il Castello e la torre del Filerete. Mi par già di sentire la contropolemica: “Anche a Parigi c’è la Tour Montparnasse costruita sulla sede della vecchia omonima stazione nel 1973 (i parigini contrari – oggi assuefatti alla sua presenza – la indicavano come la merde, nda) e il Louvre, il Louvre! davanti alla facciata ha la piramide di vetro dell’architetto sino-americano Ieoh Ming Pei; e allora?”.
Allora noi, due!