Narra la leggenda che…
nel lontano 880 d.C., alcuni pastorelli catalani trovarono in una grotta la statua di una Madonna scolpita nel legno scuro. Su ordine del vescovo si decise di trasportare la scultura nella vicina cittadina di Manresa ma, una volta arrivati sul luogo, dove oggi sorge il monastero di Montserrat, gli uomini non riuscirono a proseguire: il peso della Moreneta (la Vergine Nera) era diventato insostenibile e si decise di depositarla in quella zona impervia per crearle una degna dimora.
Così, abbarbicato sulle montagne della Catalogna, ad un’ora e mezza da Barcellona, è nato l’imponente edificio che oggi accoglie fedeli da ogni parte del mondo.
I monaci benedettini che operano all’interno dell’abbazia non hanno però dedicato il loro tempo solamente alla preghiera e al lavoro, si sono bensì rivolti alla sapienza e all’arte umana: “il gusto personale dei monaci -come spiega Enzo Bianchi, priore di Bose- i loro interessi e le loro amicizie, i doni fatti da coloro che stimano e amano la comunità, con il tempo si trasformano in una collezione di opere e addirittura in un museo… Questo è quanto accaduto a Montserrat”.
Ed ecco che all’interno dell’abbazia si fanno strada i nomi di Rembrandt, di Tiepolo, di Picasso… un vero e proprio museo con opere artistiche straordinarie e insolite che recentemente hanno intrapreso un viaggio verso il nostro paese e sono approdate in Valle d’Aosta, presso la roccaforte di Bard.
Il borgo storico di Bard, dista da Barcellona nove ore di auto, ma appena 45 minuti da Torino.
È raggiungibile dall’autostrada con uscita a Pont-Saint-Martin e i cartelli marroni di indicazione turistica segnalano, correttamente, la strada da perseguire: si arriva ad un parcheggio ben organizzato dove si può decidere se salire verso la cima con l’ascensore panoramico o proseguire a piedi calpestando la via di pietra (per circa venti minuti) e lasciandosi trasportare dall’atmosfera.
Meglio scegliere una giornata di sole: i raggi possono sbucare imprevisti sotto un arco medievale oppure trovare adeguata collocazione sulle meridiane della Casa che è diventata piccolo ritrovo e bottega di souvenir. Casa Valperga, Casa Challant, camminando lungo la strada ritroviamo un villaggio pressoché intatto. Finalmente compare la fortezza in tutta la sua monumentalità; non è costruzione di carattere religioso: la posizione strategica aveva permesso la realizzazione di un’opera rilevante soprattutto dal punta di vista militare, le casematte e le feritoie per l’artiglieria ne sono conferma.
La mostra accoglie i visitatori fin da subito con il suo quadro-simbolo, il San Girolamo penitente di Caravaggio, il santo asceta, meditabondo sul destino umano, e prosegue con la grande bellezza della Madonna Orante del Sassoferrato. Le sale sono sette e i temi vanno dalla pittura antica spagnola, al realismo e all’impressionismo francese (opere di Claude Monet, Camille Pissarro, Edgar Degas), all’arte moderna e all’Avanguardia. Les Oiseaux del cubista Braque ci accompagnano fino all’uscita, si soffermano al bookshop, spiccano il volo verso le montagne.
Se il monastero spagnolo si affaccia sui Pirenei, dal Forte di Bard volgendo lo sguardo verso nord, si osservano le Alpi innevate
Ma le analogie tra le due località non sono terminate. Entrambe poste in regioni autonome e di antica tradizione, rivendicano la loro indipendenza nel processo storico nazionale e sono sinonimo di carattere asciutto e montanaro…e anche di resistenza alle avversità!
Soltanto qualcuno che rispondeva al nome di Napoleone riuscì a debellare le difese degli antichi edifici e a distruggere, con prepotenza, le loro vestigia. Nel 1800 il generale francese si scontrò in Italia con le truppe austro-piemontesi e dopo molte giornate di assedio e un fitto bombardamento la strenua opposizione del forte capitolò.
Mentre a Bard la distruzione fu la conseguenza di una guerra, sono sconosciuti i motivi per cui Napoleone rase al suolo il monastero di Montserrat (1811): si narra anche qui di leggende misteriose e della conquista del Sacro Graal. Grazie alla volontà di un gruppo di abati venne avviata una lenta e difficoltosa ricostruzione…
La mostra è aperta, e le opere sono al sicuro, fino al 2 di giugno.
Immagine: Bard – Graziella Cortese ; Forte di Bard – San Girolamo di Caravaggio -fortedibard.it