Sarà che quando uno compie 50 anni ha bisogno di non sentirsi solo a tagliare l’impegnativo traguardo. Così, forse inconsciamente, in questi mesi devo aver posto particolare attenzione alle celebrazioni e alle ricorrenze, notando con sorpresa che quest’anno spengono mezzo secolo di candeline molti fra miti, icone e realtà intramontabili.
Inizierei la carrellata dal versante più goloso. E’ la primavera del 1964 e dalla fabbrica della famiglia Ferrero di Alba, nelle Langhe piemontesi, esce il primo vasetto della crema spalmabile alle nocciole e cacao più famosa del pianeta. Era nata la Nutella, credo per sfidare la capacità di noi umani di autodisciplinarci (a chi non torna alla mente Nanni Moretti, alias Michele Apicella, nel film «Bianca», mentre affonda uno smisurato coltello nel barattolone di cioccolato spalmabile per affogare lì il suo disagio?). Metafora del desiderio per grandi e piccini, la Nutella è ora diffusa in 100 paesi e confezionata in una decina di stabilimenti “spalmati” qui e là sulla crosta terrestre, per un totale di 350 tonnellate d’inebriante crema prodotta ogni anno. Mitica? Senza ombra di dubbio, tant’è che proprio per celebrarne il mezzo secolo di dolcezza è stato recentemente emesso un francobollo da 70 centesimi.
Con la Nutella (e la sottoscritta) compie 50 anni quest’anno anche Mafalda, la strepitosa bambina dallo spirito ribelle, disegnata e fatta vivere nella striscia a fumetti dall’argentino Joaquín Lavado, in arte Quino. Un mito fra noi ragazzine della sua età per quel modo d’essere, per quelle sue domande disarmanti rivolte al mondo degli adulti, per il suo netto rifiuto a sganciarsi dall’infanzia, per la sua preoccupazione verso la condizione del mondo e della famiglia. Quest’anno la festeggeranno un po’ in tutto il mondo e in Italia avrà spazio in biblioteche, centri culturali, al Salone del Libro di Torino, al Festivaletteratura di Mantova e alla Fiera del libro per ragazzi di Bologna.
Altro personaggio femminile leggendario che diviene popolare esattamente mezzo secolo fa è Mary Poppins. E’ il 27 agosto del 1964 quando debutta al cinema come protagonista della indimenticabile pellicola omonima voluta da Walt Disney. Il film vinse 5 Oscar, tra cui quello alla “migliore attrice protagonista” assegnato a Julie Andrews. La fenomenale bambinaia, giunta a Londra trasportata dal vento dell’est aggrappata al suo elegante ombrellino e capace di magie cantate che conquisterebbero qualsiasi bambino, nacque dalla fantasia della scrittrice Pamela Lyndon Travers. Come narrato nel bel film Saving Mr. Banks del 2013, Disney dovette sudare 7 camicie per farsi concedere dalla riluttante scrittrice i diritti per la trasposizione cinematografica.
Rimanendo ancora nel mondo del cinema compie mezzo secolo quest’anno anche La famiglia Addams, l’intramontabile telefilm andato in onda per la prima volta appunto nel 1964 sul network statunitense ABC. La folle famiglia che vive nella fatiscente e sinistra villa in stile vittoriano conquista ancora oggi i ragazzi delle nuove generazioni a cui si ripropongono gli esilaranti episodi.
“Ci sono anni che valgono un intero secolo”, si dice. Uno di questi è senza dubbio il 1964. E’ boom economico, fervono idee e speranze ed è anche baby boom: in Italia è record di nascite. Il mondo musicale è in fermento e insieme a noi bambini nascono le mitiche radio libere (fenomeno raccontato bene nel film I love Radio Rock di Richard Curtis, con il compianto Philip Seymour Hoffman). Fu una rivoluzione epocale! È la fine di marzo di quell’anno quando, da una nave ancorata al di fuori delle acque territoriali britanniche, prende vita Radio Caroline, la prima radio libera. Il primo brano mandato in onda? Not Fade Away dei Rolling Stones.
Quello del ‘64 è anche l’anno d’inaugurazione di molte opere ingegneristiche faraoniche. Compiono 50 anni: il traforo del Gran San Bernardo, che mette in collegamento la Valle d’Aosta con il cantone svizzero del Vallese; l’ultimo tratto mancante (Orvieto-Chiusi) dell’Autostrada del Sole, che collegava tutto di un fiato Milano con Napoli; il newyorkese Ponte di Verrazzano, colosso d’acciaio che congiunge i due quartieri di Staten Island e Brooklyn, nonchè spettacolare punto di partenza della mitica Maratona della Grande Mela; la prima linea della metropolitana milanese, la rossa, che avvicinava il capoluogo lombardo alle metropoli europee.
Sono 50 anche per Porto Rotondo, che quest’anno festeggia mezzo secolo di turismo d’élite. Furono i Conti veneziani Nicolò e Luigi Donà dalle Rose ad impegnarsi nel 1964 a creare il porto e il villaggio in un’insenatura naturale quasi circolare, incoronata da spiagge suggestive e da una fitta macchia mediterranea.
Infine, last but not least: il 24 maggio del 1964 è la data di fondazione del Sermig, creato dall’intuizione di Ernesto Olivero. Nasceva da un sogno condiviso con molti: “sconfiggere la fame con opere di giustizia e di sviluppo, vivere la solidarietà verso i più poveri e dare una speciale attenzione ai giovani, cercando insieme a loro le vie della pace”. In 50 anni sono stati sviluppati più di 3 mila progetti di solidarietà nei cinque continenti. Anche dopo mezzo secolo di intensa attività “è un sogno che continua –spiega Olivero- che fa restare sempre giovani perché ognuno ha l’età dei suoi sogni”.