“Noi siamo un campo energetico emotivo, che si manifesta per mezzo di un corpo”. A spiegarlo è Andrea Penna, medico, omeopata ed esperto in dinamiche familiari, nel suo saggio “Ti permetto di far parte di me”, recentemente pubblicato da Uno Editori.
Si tratta di un testo che offre molti spunti di riflessione e spiega perché molti di noi trascorrono la propria vita schiacciati sotto il peso dei sensi di colpa o di altre forme di disagio che interferiscono con la nostra serenità e il nostro benessere, senza che, a volte, ne abbiamo una chiara consapevolezza.
“Noi medici abbiamo studiato sistematicamente la materia di cui siamo fatti” spiga ancora il dottor Penna, ma “ora è tempo che dedichiamo pari impegno a studiare sistematicamente l’energia di cui siamo fatti”.
Per questo motivo egli approccia la malattia e il disagio con modalità “non convenzionali”, tenendo conto, non solo della relazione tra corpo, mente e anima ma anche tra l’individuo stesso e i suoi simili, in rapporto soprattutto alle dinamiche familiari. Ci spiega, infatti, che ognuno di noi è “la miglior risposta biologica, ai conflitti rimasti in sospeso nelle generazioni precedenti”.
“Occorrono” come spiega Caterina Civallero nella prefazione al libro, “cinque generazioni per cancellare il dolore di una madre che perde suo figlio. È un tormento che morde senza mai lasciare la presa e che resta dentro, si annida in profondità e il suo ricordo, la paura che scatena, restano intrappolate nella memoria cellulare delle donne discendenti andando a far parte del patrimonio genetico come uno qualunque dei caratteri ereditari”.
È necessario un tempo incalcolabile per cancellare gli orrori, l’odio, il risentimento, il rancore e la rabbia che derivano da una guerra, sia essa fra stati sia tra fratelli. Resta tutto scritto dentro di noi, e ogni cosa viene tramandata di generazione in generazione, di padre in figlio, viaggiando attraverso la vita, dentro il sangue, senza lasciarsi fermare da confini ostacoli o barriere.
In sostanza, per dirla con Stefania Del Principe, esperta in medicine naturali, “noi abbiamo la possibilità di ‘consegnare’ ai nostri successori le nostre emozioni, i nostri sentimenti, le nostre esperienze, anche a livello genetico”. Le malattie, possono essere, infatti, il risultato di eventi non accettati.
Il libro espone accuratamente il concetto di destino e karma e ci avvicina alla conoscenza di tecniche e atti terapeutici per comprendere il delicato universo dei rapporti umani. Attraverso il viaggio del vivere, vissuto consapevolmente, è possibile rintracciare e tenere in mano i capi di quel filo che ci accompagna e ci lega tutti. È il filo attraverso cui la vita ci arriva in dono, e ci permette di donarla a nostra volta.
Si tratta come spiega ancora Andrea Penna del “filo che collega tutti noi e tutti quelli che ci hanno preceduto, e ci collega al sistema terra in cui viviamo, è il destino o karma, la ragione per cui siamo qui biologicamente. È il percorso che gli antenati hanno tracciato affinché giungesse a noi e che noi, a nostra volta, lasceremo in eredità biologica e culturale alle generazioni future. Un compito importante da conoscere, comprendere, assaporare e adoperare”.
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