BORGES E IL TANGO A TORINO

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Si dice che il tango sia “un pensiero triste che si balla”. Una definizione calzante per il tango che balliamo oggi. Un tango ben diverso però da quello dei suoi esordi.

A spiegarcelo è il grande scrittore argentino Jorge Luis Borges che, sull’argomento, tenne ben quattro lezioni.

Era il 1965 a Buoenos Aires. In quelle lezioni emerse l’immagine di un ballo assai differente da quello che conosciamo e pratichiamo noi oggi.

Borges, conosceva e amava il tango, soprattutto quello della vecchia guardia. Ecco perché, in occasione della ricorrenza dei trent’anni dalla sua scomparsa, l’associazione Creacion Tango ha organizzato una serata tanghera a lui dedicata.

La serata in questione è stata quella di martedì 14 giugno in Galleria Umberto I a Torino.  Si è trattato dell’esibizione del gruppo coreografico dell’associazione: milonga aperta al pubblico e recitazione di brani tratti da opere dello scrittore argentino. Una commistione abbastanza inedita tra tango e letteratura.

“Si dice che il tango sia arrabalero che nasca nelle suburre…” spiegava Borges nelle sue lezioni ma “la parola arrabalero non ha un significato strettamente topografico, più che di periferie si dovrebbe parlare di zone di confine. Quindi, dove nasce il tango? Negli stessi luoghi dove sarebbe sorto pochi anni dopo il jazz negli Stati Uniti, nelle casas malas sparse per tutta la città. Luoghi in cui la gente si riuniva anche solo per giocare a carte, bere un bicchiere di birra ed incontrarsi con gli amici… Il tango ha queste radici infami” specificava “ma poi sono i rampolli delle famiglie bene di Buenos Aires che lo portarono a Parigi e solo quando il ballo fu accolto in Europa tornò per affermarsi. La tristezza del tango, che ha portato la gente ad affermare che è ‘un pensiero triste che si balla’, come se la musica nascesse dal pensiero e non dalle emozioni, corrisponde a un momento successivo, non certamente ai primi tango”.

“Certo, Borges meriterebbe un evento più ‘serio’” spiegano i responsabili della suddetta scuola ma aggiungono “abbiamo pensato che, da un lato, non fosse nostro compito fare la revisione critica del Aleph (!) e, dall’altro, che fosse un’idea  un po’ diversa proporre una serata a tema culturale tramite uno strumento tanto popolare come il tango.

Forse non tutti sanno che  l’album “El tango” è nato dalla collaborazione dello scrittore argentino con Astor Piazzolla.

“I due si sono non tanto cordialmente detestati” spiegano ancora gli organizzatori dell’evento “ma l’album contiene alcuni pezzi di grande fascino”

L’iniziativa torinese, aperta a tutti, non era destinata soltanto ad un pubblico di “addetti ai lavori” o di appassionati del genere che già lo praticano. Scopo dell’evento infatti era di consentire a coloro che non conoscono e non ballano il tango (o che comunque non lo praticano regolarmente) di approfondirne alcuni aspetti di fascino e poesia. A Torino però sono in molti a praticarlo e a conoscerlo.

Qui la tradizione tanghera ha attecchito da molti anni, tanto è vero che l’International Tango Torino Festival è ormai divenuto il più importante e conosciuto evento europeo dedicato a questa sensuale danza che, come si dice in Argentina, è la maniera migliore di unire corpo e musica in una coreografia irresistibile.

Ulteriori info su www.facebook.com/events/115769522178731

 

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