La Venaria Reale, il grandioso complesso monumentale alle porte di Torino, capolavoro dell’architettura e del paesaggio barocco universale, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, il 30 di dicembre scorso ha tagliato un traguardo record staccando il milionesimo biglietto pagante dell’anno.
Un dato senza precedenti per la splendida Reggia, che nel 2017 si appresta a celebrare il suo decimo anniversario d’apertura con in tasca l’eclatante conquista del quinto posto per numero d’ingressi nella classifica dei top 30 musei nazionali. Il risultato ha preso sostanza grazie alla vivace attività programmata: nel corso di quest’anno sono state organizzate 9 mostre, tra le quali Il mondo di Steve McCurry, una delle più viste in Italia, oltre a L’arte della bellezza, Fatto in Italia, Giuseppe Penone – Anafora, Sculture moderne alla Venaria Reale, Meraviglie degli Zar. I Romanov e il Palazzo Imperiale di Peterhof, Yuko Shimizu, Brueghel. Capolavori dell’arte fiamminga e Masbedo. Handle with care.
Un dato che va a braccetto con la recente, felice notizia che l’Italia dei Musei 2016 fa da locomotiva in Europa, numeri per di più in netta controtendenza con i cali registrati negli altri Stati del Vecchio Continente. Quasi 44 milioni e mezzo di visitatori, per oltre 172 milioni di euro di incassi: un bilancio che trasformato in percentuali parla di crescita del 4% delle visite e 12% degli incassi, sul già felice 2015. “Queste risorse preziose – garantisce il ministro Dario Franceschini – torneranno interamente ai musei, secondo un sistema che premia le migliori gestioni e al contempo garantisce le piccole realtà”.
E tra i musei con maggior crescita di pubblico ritroviamo sul podio proprio la Venaria Reale (+71%), seguita dal Museo di Palazzo Ducale a Mantova (+51%), dalla Reggia di Caserta (+37%), dal Museo di Capodimonte e dal Museo di Castel Sant’Elmo a Napoli (entrambi con un +33%) e dal piemontese Castello di Racconigi (+32% di ingressi).
Interessante è vedere che fra i siti che hanno registrato picchi d’interesse ci sono realtà ben poco conosciute al grande pubblico, come l’Antiquarium a Trieste, la Cappella Espiatoria di Monza (tra i luoghi a ingresso gratuito) e il circuito archeologico di Gioia del Colle, il Museo Nazionale della Ceramica «Duca di Martina» e il Museo «Diego Aragona Pignatelli Cortes», entrambi a Napoli (tra i musei a pagamento).
Dunque il 2016 è stato un anno d’oro per i musei dello Stivale e d’oro al quadrato per i musei del Piemonte, che vanta il primo posto su scala nazionale per tasso di crescita nel settore, con la Reggia di Venaria che è il sito con maggior crescita percentuale rispetto all’anno precedente.
Non si molli, per carità!