IL SALONE CHE VERRÀ

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Periodo di scissioni, divisioni, muri: si sa. E, come è ben noto, anche il Salone del Libro di Torino è stato scosso violentemente dallo sferzar di questi forti venti disgregatori, dovendo di conseguenza fare i conti con un evento fratello, inevitabilmente concorrente, partorito a Milano.

Eppure sembrerebbe proprio che dalle macerie, come si suol dire, nascano i fiori.

A meno di 3 mesi dall’evento si può finalmente intravvedere il Salone che verrà. Così ha detto (nel suo brillante intervento, durante la recente conferenza stampa) il Direttore Editoriale della kermesse culturale subalpina, Nicola Lagioia. Sembrava scandirlo quasi in senso liberatorio, di chi ne ha vissuto la costruzione, o meglio la ri-costruzione, con intensa passione. Come dire che il Salone del Libro di Torino può farcela. Come? Rompendo gli schemi… a sorpresa.

Ed è con la convinzione che dare spazio a molte voci è meglio che ascoltare un monologo che la nuova gestione organizzativa ha intessuto il canovaccio di questo Salone. Ampliandone la mission, ha messo a stretto contatto il mondo dei libri con quello delle produzioni cinematografiche, si propone come più grande contenitore di festival culturali, presenta GasTrOnomica (in collaborazione con Slow Food), un’area dove raggruppare il mondo dell’editoria del mondo del Cibo. Se queste sono solo alcune delle molte novità che dovranno essere annunciate a breve di questo restyling, allora benvenuta scissione!

Oltre il confine” è il bel tema, filo conduttore di quest’anno. Attualissimo: frontiere, muri, ponti, flussi migratori, popoli in fuga, Brexit. Tutte realtà quotidiane, strabordanti di contenuti, su cui la produzione culturale editoriale si confronta.

Il tema è poi splendidamente illustrato dalla matita geniale di Gipi che ha disegnato la locandina di questa trentesima edizione e che mostra una ragazza in piedi sul dorso di un libro aperto e capovolto su un muro protetto dal filo spinato. In quella posizione il libro, contenitore di cultura, scavalcando il confine si declina in un ponte che collega il mondo.

Sollevare muri o spalancare orizzonti è anche il tema dell’approfondimento della scena internazionale, che vedrà da una parte, lo sguardo sul vicino Oriente con il ritorno di Anime Arabe nel nome di Tullio Regeni e dall’altra Another Side of America sarà l’approfondimento che il Salone Internazionale del Libro di Torino aprirà sul paese di Toni Morrison e Ronald Reagan.

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