Da sabato 8 aprile, il Museo della Storia di Bologna si rinnova con un nuovo approfondimento tematico dedicato alla Bologna Medievale e una nuova area espositiva 3D, dal titolo suggestivo La Macchina del Tempo.
Si tratta di un bel progetto innovativo, un’applicazione di realtà virtuale con tecnologia HTC VIVE, (dispositivo che non solo permette di vedere il mondo virtuale mediante un visore ottico, ma trasforma l’ambiente che circonda l’utente in uno spazio 3D in cui può muoversi quasi liberamente). Un’esperienza che fa vivere al visitatore -in prima persona- un’avventura medievale coinvolgente nello scenario del Tredicesimo secolo bolognese.
Due le caratteristiche principali del progetto. La prima è la ricostruzione in 3D del centro storico della Bologna medievale, che ha avuto fin dall’inizio a sua volta due peculiarità fondamentali: l’ampiezza dello scenario e l’accuratezza dei dettagli. Mentre la seconda riguarda l’estensione della dimensione quantitativa del centro storico della città del dottor Balanzone – con circa 2 km quadrati di città e più di 1000 edifici dell’epoca (abitazioni, 88 torri e chiese) ricostruite nell’esatta ubicazione, oltre agli oggetti di arredo urbano, personaggi in movimento con abbigliamento dell’epoca ed innumerevoli animali –si uniscono alla massima attenzione e rigore nei particolari più minuti in perfetta aderenza con le fonti storiche disponibili.
In pratica, grazie alla nuova tecnologia si realizza una vera “avventura” in realtà virtuale per l’utente, che non è più passivo ma cammina davvero dentro la scena, passeggiando per le strade e salendo sulle torri della Bologna medievale per poi spiccare il volo nella “selva turrita” bolognese.
Molto interessante è il discorso relativo alla Realtà Virtuale più performante. Il primo fattore distintivo è la resa estetica e le colorazioni degli oggetti che spesso sono indubbiamente così accurati che l’occhio percepisce in realtà una stonatura data dalla sensazione di “pulito” e di nuovo che traspare (un esempio per tutti può essere una fontana la cui pietra per essere maggiormente reale deve essere “rovinata” dall’acqua). La Macchina del Tempo per rendere l’esperienza maggiormente performante ha enfatizzato l’effetto di sporcatura dell’ambiente che appare più vivo e vero con i suoi vicoli più angusti, i rifiuti maleodoranti ed i detriti lasciati in giro, i topi che sguazzano nel fango, tanti altri animali nelle corti e nelle strade che risuonano dei loro versi, grazie anche all’inserimento dell’audio che aggiunge un fattore di realismo molto importante.
Il progetto de La Macchina del Tempo ben si inserisce all’interno delle sale del Museo della Storia di Bologna per la sua vocazione di museo pluridisciplinare, interattivo e multimediale.
Informazioni: www.genusbononiae.it Hashtag mostra: #LaMacchinaDelTempo
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