Populismo
Non c’è praticamente giorno in cui i mass media, politici, governanti e maitre a penser non ci somministrino la parola populismo, ciascuno attribuendole ovviamente un indirizzo coerente coi propri pensiero e ideologia; il più delle volte – a dire il vero – alla parola populismo è accollato significato variamente dispregiativo.
Storicamente la parola nasce alla fine del XIX secolo, nell’àmbito del movimento rivoluzionario russo che sosteneva l’emancipazione delle classi contadine e dei servi della gleba attraverso una specie di socialismo rurale. Ora, con populismo si definisce un atteggiamento o un movimento politico che decanta valori e ruolo delle classi popolari, inclusa la ‘media borghesia’. Più spesso, però, con populismo si intende definire l’atteggiamento demagogico di certa classe politica, genericamente individuata nella “destra”, impegnata ad assecondare le attese del ‘popolino’. Populista è quindi sia chi è seguace del populismo, sia chi sostiene e pratica una politica che, con demagogia, dà corpo alle aspettative popolari. V’è inoltre un altro significato di populismo, legato all’arte quando essa rappresenti appunto dette aspirazioni; un esempio? il celebre “Quarto stato” di Pellizza da Volpedo.
Sovranismo
Parola che seppure con minore frequenza ricorre, assieme a quella sopra, nel linguaggio politico e dei mezzi di comunicazione di massa e deriva dal francese souverainism: Secondo il Larousse, è una dottrina politica sia di destra sia di sinistra che sostiene la preservazione o la riacquisizione della sovranità nazionale di un popolo o di uno Stato in opposizione a istanze e a politiche di organizzazioni internazionali e sovranazionali. In particolare, il sovranismo si oppone al trasferimento di poteri e competenze dallo Stato nazionale a un organo internazionale, processo visto come minaccia all’identità nazionale e/o come attentato ai principi della democrazia e della sovranità popolare.