Big Data
Spesso ci imbattiamo in un termine, Big Data, che, pensando di conoscerne il significato, prendiamo così com’è tanto apparentemente semplice sembra la sua traduzione: grandi dati. La realtà è assai più complicata. Big Data è una raccolta di dati così allargata in volume, velocità, varietà e veridicità dell’ordine degli Zettabyte, ovvero triliardi di Terabyte, da richiedere tecnologie e metodi analitici specifici: algoritmi capaci di collegare fra loro le informazioni per fornire un approccio visuale ai dati, e suggerire pattern e modelli di interpretazione fino a ora inimmaginabili.
Nel marketing, si usano i Big Data per attuare i così detti “metodi di raccomandazione” (p.es. quelli utilizzati da Netflix e Amazon) per fare proposte di acquisto coerenti con gli interessi di un cliente rispetto a quelli di milioni di altri. Funziona così: tutti i dati provenienti dalla navigazione di un utente, dai suoi precedenti acquisti, dai prodotti valutati o ricercati permettono ai colossi del commercio (elettronico e no) di proporre al consumatore i prodotti più adatti ai suoi desideri/curiosità spingendolo a comperare per soddisfare una necessità momentanea, durevole o per semplice impulso.
Tera
Tera è un prefisso SI che esprime il fattore 1012, ovvero 10004, ovvero 1 000 000 000 000, ovvero mille miliardi (un bilione), confermato nel 1960 dalla Conférence générale des poids et mesures (Conferenza generale dei pesi e delle misure, in acronimo CGPM), una delle tre organizzazioni istituite per gestire il Sistema internazionale di unità di misura (SI) nei termini della ‘Convenzione del Metro’ del 1875. Le altre due sono l’Ufficio internazionale dei pesi e delle misure (BIPM) il Comitato internazionale dei pesi e delle misure (CIPM).
Pattern
Pattern è un termine inglese che, a seconda del contesto, può essere tradotto con “disegno, modello, schema, schema ricorrente, modello di riferimento”. In informatica, pattern indica algoritmi specifici che seguono uno schema prestabilito.