Situata tra la Valle della Loira e la Bretagna, a 30 minuti dall’oceano e a 2 ore su rotaie ad alta velocità da Parigi, Nantes è una delle città più giovani della Francia: 2 abitanti su 3 hanno meno di 40 anni, il 36% ha meno di 25 anni. Questo elemento distintivo va a braccetto con la vitalità che anima la località durante tutto l’anno.
Nantes vive un crescendo di creatività, stimolando l’immaginario degli artisti, architetti e altri poeti urbani: un elefante deambula lungo le banchine della Loira, un battello molle fugge da una chiusa… gli spazi pubblici, i commerci, i giardini issano lo stendardo dell’inventiva e sviluppano una cultura comune. D’altronde non a caso Nantes s’è conquistata il titolo di città più ‘folle’ di Francia nei titoli del Sunday Times.
Proprio a questa concezione è affidato il progetto urbano de l’Île de Nantes, zona intrecciata dai bracci della Loira, un tempo zona industriale di cantieri navali, saponifici e commercio marittimo, ora pensato come un eco-quartiere. Questo «laboratorio urbano» concepisce la metropoli del 2030 e rappresenta 10 anni di riflessione e 30 anni di sviluppo e rinnovamento cittadino, lungo una superficie di 377 ettari.
Fu la chiusura definitiva, nel 1987, dei cantieri navali impiantati nella parte ovest dell’isola l’evento chiave della riflessione sulla riorganizzazione di questo sito, che si è declinata in una sapiente riconversione di un’area industriale in progetto culturale di grande respiro.
Per realizzare il progetto si è fatto ricorso ad architetti, urbanisti e paesaggisti di fama internazionale. L’idea, assolutamente contemporanea, ha puntato ad accogliere l’insieme delle moderne funzioni urbane agevolando la trasformazione (priva del concetto nostalgico) anziché la sua distruzione. In questo modo il vecchio e il nuovo convivono attorno al più lungo fiume di Francia, la Loira.
In tutto 7 quartieri, tra i quali Euronantes, importante polo d’affari. Nel centro dell’isola ha aperto la scuola alberghiera e di ristorazione Vatel. Nel Quartier de la Création è ancor oggi in pieno sviluppo il futuro polo d’eccellenza dedicato alle industrie culturali e creative. Costruito a tappe nei vecchi capannoni Alsthom, è tutto un susseguirsi di tagli di nastri: inaugurazione della scuola di Belle Arti nel settembre 2017; il polo universitario dedicato al digitale inaugura nel 2019; nell’arco di qualche anno -rispettivamente nel 2021 e 2026- saranno operativi un hotel «nuova generazione» (mix hotel e ostello della gioventù) e il futuro CHU (polo ospedaliero).
Inoltre, sempre nel Quartier de la Création, gli ex settori industriali e portuali si sono trasformati in un rilassante ambiente dedicato alle passeggiate e al turismo culturale. Si tratta del Parc des Chantiers che ospita un favoloso percorso popolato da macchine incredibili, ispirate in gran parte al mondo animale. Quando fa meno freddo (da aprile a ottobre) qui si può vivere l’installazione stagionale della Cantine du Voyage, luogo di convivialità e di golosità. Le Nefs, ex laboratori di produzione di caldaie del settore navale, hanno conservato la loro architettura metallica e sono state rimodellate in passaggi coperti, aperti al pubblico, in cui sono collocati il bestiario delle Machines de l’île e uno degli imbarcaderos del Grand Éléphant. La Fabrique è nel contempo luogo di concerti, laboratorio di musica e d’arte numerica, gioiello tecnologico, luogo di ritrovo e strumento di lavoro per gli artisti. Infine l’Hangar à Bananes, ex magazzino portuale di 8 mila metri quadrati, ospita ristoranti, bar, una discoteca, un teatro, varie terrazze e l’HAB Galerie dedicata all’arte contemporanea.
Immagine: Parc des Chantiers, île de Nantes © Franck Tomps / LVAN