Il gilet è tornato di moda. Termine francese (pronuncia sžgilé; da noi gilè) in italiano si chiama panciotto. Giacca – o cardigan – senza maniche, con scollatura a “V” e abbottonatura davanti è un capo tipico del guardaroba maschile, tradizionalmente indossato in situazioni formali o cerimonie, sulla camicia e sotto la giacca. Quello femminile, soprattutto dalla fine degli anni sessanta, viene utilizzato come parte superiore del tailleur pantalone, e a differenza dell’altro, a volte può arrivare fino al ginocchio.
La storia di questo capo smanicato risale lontano nel tempo. Nel sec. XVII lo si nota nel costume di Gilles (da cui si vuol far derivare “gilet”), personaggio del teatro popolare francese. Verso la fine del ‘700, questo indumento si modifica; diventa più corto, a doppio petto e ornato di risvolti. La rivoluzione, abolendo il lusso, semplifica anche il panciotto; diventa di moda quello “alla Robespierre”, di stoffa bianca, a gran rovesci, con bottoni ornati di ghigliottine cesellate. Durante la prima metà del sec. XIX il panciotto, attillato, segna ancora una volta una nota elegante nel costume maschile: velluti a fiori, sete rigate o scozzesi dai colori vivaci.
Nei primi decenni del ’900 il gilet era simbolo della manovalanza. Operai e muratori lo indossavano abitualmente; nel celeberrimo dipinto Quarto Stato di Pellizza da Volpedo, l’uomo barbuto che precede la folla dei lavoratori proletari indossa appunto un gilet.
E oggi? Oggi vanno di moda i tessuti sintetici per la confezione e i colori vivaci per simboleggiare l’identità ideologica di chi lo porta. Così abbiamo i “gilet gialli” del movimento di protesta francese, nato sui social network nel maggio del 2018; quelli “azzurri” lanciati dal leader di Forza Italia dopo la protesta dei suoi deputati alla Camera, nel giorno della fiducia al governo; i “gilet bianchi” degli insegnanti tunisini, scesi in piazza per chiedere un aumento dello stipendio. Stesso colore adottato in Italia dagli allevatori sardi, in occasione della protesta contro le insufficienti tariffe del latte loro riconosciute.
Voi, però, non dimenticate di avere un gilet ad alta visibilità, a bordo della vostra auto. Colori ammessi: arancione, giallo o verde. Da usare in caso di stazionamento sulla corsia d’emergenza o
sulle piazzole di sosta di una strada extraurbana nei casi in cui è richiesta la collocazione del triangolo. Lo prescrive il Codice della strada; l’inosservanza può costarvi sanzioni da 41 a 169 euro e la decurtazione di 2 punti dalla patente.