Site icon 5W Magazine

DALLAS DEDICA UN MUSEO ALL’OLOCAUSTO E AI DIRITTI UMANI

A metà settembre, nella città di Dallas ha aperto un museo dove i visitatori possono imparare dagli orrori del passato per pensare a un mondo dove i diritti umani siano finalmente rispettati e dove si combatta contro il pregiudizio, l’odio e l’indifferenza.

Nella metropoli texana è stato allestito il Museo sull’Olocausto e i diritti umani.

La mostra permanente include una varietà di installazioni diverse, tra cui una replica della Porta di Brandeburgo e dieci rappresentazioni artistiche dei moderni genocidi alti più di 5 metri. La mostra include anche l’opera Olocausto della Bullets Gallery composte da 500 proiettili che piovono dal cielo, che vogliono rappresentare gli assassinii, colpo per colpo, commessi in Europa prima della creazione dei campi di concentramento nazisti. I visitatori possono anche esplorare nei particolari la storia dei diritti civili americani attraverso alcuni stand informativi. Incluso nel museo vi è anche una sala proiezioni chiamata “Dimensions in Testimony”, dove attraverso delle immagini olografiche si può interagire in tempo reale con un’interpretazione digitale di un vero sopravvissuto all’olocausto. Ci sono anche delle classi, una libreria a temperatura controllata e gli archivi, un’area di riflessione e dedicata alla memoria e un negozio del museo.

In totale ci sono tre aree nella mostra permanente: una sull’Olocausto, una sui diritti umani e quella sulla storia dei diritti d’America.

L’idea di questo museo risale al 1977, quando per la prima volta aprì all’interno del minuscolo seminterrato del Centro per la Comunità Ebraica nel nord di Dallas. Poi si spostò su Record Street nel 1984, ma ancora non aveva lo spazio sufficiente per soddisfare i desideri e le ambizioni dei suoi ideatori. Finalmente, con i suoi oltre 5 mila metri quadrati di superficie, il museo offre il giusto spazio alla storia ma anche al futuro.

L’impostazione del progetto è unica e particolarmente interessante: l’Olocausto viene considerato come un punto di partenza per parlare del futuro e dei genocidi che hanno insanguinato tutto il mondo.

Exit mobile version