Il Castello di Moncalieri ha da poco riaperto le sue sale al pubblico. Chi ama immergersi nella atmosfere del passato può dunque approfittare di questa nuova opportunità per visitare gli Appartamenti Reali che, dopo alcuni anni di chiusura, sono tornati a risplendere e ad animarsi con nuovi percorsi guidati.
Dimora particolarmente amata da Vittorio Emanuele II (del quale quest’anno ricorre il bicentenario della nascita), il Castello è divenuto celebre soprattutto per le opere commissionate nel tempo dalla dinastia sabauda e per le vicende storiche ottocentesche come il Proclama di Moncalieri che consentì di firmare la pace con l’Impero austro-ungarico.
L’edificio, divenuto Patrimonio dell’Umanità nel 1997 (inserito dunque tra le residenze sabaude del sito Unesco), conserva l’impianto architettonico risalente al XVII secolo, risultato dall’ampliamento di un fortilizio medioevale. Fu, infatti, a partire dal 1612, che Carlo Emanuele I diede inizio ai primi lavori che proseguirono poi con Vittorio Amedeo I e con la Madama reale, Maria Cristina di Francia.
Nel 1800 furono realizzati lo scalone a tre rampe in marmo di Carrara e la cavallerizza in fondo al cortile principale. Nel periodo risorgimentale, gli appartamenti di Vittorio Emanuele II e della regina Maria Adelaide vennero riallestiti e arredati secondo il gusto eclettico tipico della seconda metà dell’Ottocento, cancellando così quasi completamente le tracce dei secoli precedenti.
Oltre a questi ambienti, l’itinerario di visita propone anche gli appartamenti, ricchi di arredi sfarzosi e testimonianze artistiche, delle principesse Maria Clotilde e Maria Letizia, che furono, per chi non lo sapesse, rispettivamente figlia e nipote di Vittorio Emanuele II.
Conosciuta come la Santa di Moncalieri, Maria Clotilde è forse il personaggio femminile che più degli altri fu legato a questa dimora. Dolce e devota di carattere, Clotilde sposò per esigenze di stato, il principe Napoleone Giuseppe Carlo Bonaparte, trasferendosi per alcuni anni a Parigi. L’unione però naufragò velocemente a causa dalle continue infedeltà di lui e Clotilde rientrò in Piemonte, per ritirarsi nel suo amato castello, dove si spense nel 1911. Per stare al passo con i tempi e poiché l’età avanzava, fece sostituire i camini con le grandi stufe in ceramica provenienti da Castellamonte che garantivano un riscaldamento più efficiente e si fece costruire un ascensore (uno dei primi in Piemonte ad uso privato) per salire al proprio appartamento.
Maria Letizia fu invece una principessa anticonformista e ribelle, amante delle feste e delle corse automobilistiche di cui era spesso madrina. Visse a Moncalieri buona parte della sua vita, prima da ragazza, con la madre e i fratelli, poi da vedova di suo zio, il duca Amedeo d’Aosta. Sembra che, dopo la morte del marito, abbia dato scandalo legandosi ad un ufficiale più giovane di lei di una ventina d’anni. Le sue stanze hanno, in particolare, bellissimi soffitti dipinti con scene mitologiche e altri motivi decorativi, in cui non mancano i simboli della dinastia sabauda.
Alcune delle sale del Castello, in particolare quelle in cui vissero Vittorio Emanuele e la sua consorte sono state devastate da un incendio nel 2008. Offrono però un’interessante chiave di lettura dei restauri conservativi che sono stati eseguiti. Le aree distrutte dall’incendio sono state interessate, infatti, da un recupero innovativo. Tra le sale che sono scampate al disastroso incidente, spiccano invece, il Salotto e la camera da letto della Regina, i cui sontuosi arredi furono affidati all’ebanista Gabriele Capello, e la Stanza da toeletta del Re.
Un discorso a parte merita infine la Cappella reale, anch’essa inserita nel percorso di visita. Si tratta di un capolavoro settecentesco a firma dell’architetto messinese Francesco Martinez con una volta decorata a finti cassettoni e ovali con rilievi in stucco.
La riapertura degli appartamenti è stata possibile grazie ad un accordo tra gli enti pubblici (Comune di Moncalieri e Direzione Regionale Musei) e altre istituzioni locali, quali l’Arma dei Carabinieri (che ha sede nel Castello stesso) e il Consorzio delle Residenze Sabaude che gestisce le visite guidate.
Queste hanno luogo dal venerdì alla domenica e nei giorni festivi, dalle 10 alle 18 e sono ovviamente subordinate all’obbligo di prenotazione (tramite il sito www.lavenaria.it), della mascherina e dell’ingresso contingentato (non più di otto persone alla volta).
Ulteriori info anche al numero 011/4992333
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Nella foto l’Assessora alla Cultura di Moncalieri, Laura Pompeo