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PEDOPORNOGRAFIA, WEB E PANDEMIA

Negli anni della pandemia il fenomeno dell’adescamento online delle minori e dei minori è tragicamente cresciuto. A dirlo sono i dati del dossier “L’abuso sessuale online in danno di minori“, diffuso da Save the Children insieme alla Polizia Postale, in occasione della Giornata nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia che, istituita nel 2009, ricorre ogni anno il 5 maggio.

Secondo il report, nel corso del 2021 sono stati 5.316 i casi di pedopornografia trattati dalla Polizia Postale, con un incremento del 47% rispetto all’anno precedente. In crescita anche il numero dei minori approcciati sul web dagli adulti abusanti, pari a 531, in maggioranza con un’età inferiore ai 13 anni. I pedofili o groomer (adulti adescatori interessati a minori), che sfruttano la rete e i suoi servizi per cercare di entrare in contatto con i/le minori sono stati 208, pari al 15% del numero complessivo degli indagati per lo scambio di materiale pedopornografico (1.421 adulti). Questa percentuale corrisponde ad adulti con una capacità criminale e un modus operandi complessi, basati su una conoscenza approfondita dei linguaggi, delle abitudini d’uso e delle fragilità proprie delle vittime, tale da poter consentire loro di entrare in contatto, condurre l’interazione diretta e governare i rapporti sul web con le bambine, i bambini e gli adolescenti.

Questo è in sintesi quanto emerge dall’approfondimento sull’adescamento online. Il fenomeno ha tragicamente trovato nella pandemia un fertilizzante, mostrando dati in preoccupante crescita. Il periodo del lockdown ha infatti imposto un cambiamento di molte abitudini. Di conseguenza milioni di utenti, anche giovanissimi, si sono affidati al web per proseguire le loro attività quotidiane. Ciò ha influito gravemente sul mondo della devianza online, incrementando la presenza di pedofili, pedopornografi e adescatori. Un numero sempre sempre maggiore di bambini, bambine e adolescenti sono stati approcciati sul web da soggetti adulti, interessati a intraprendere conversazioni sessuali, a ricevere da loro immagini private, a commettere abusi online sino ad arrivare a richiedere incontri sessuali off-line.

In occasione della presentazione del dossier è stata inoltre diffusa la  guida “Adescamento online: conoscere e prevernire, rivolta ai genitori o agli adulti di riferimento, utile a riconoscere e quindi prevenire l’adescamento online dei minori e delle minori. La guida, redatta da Save the Children insieme all’Unità Analisi Crimini Informatici della Polizia Postale (U.A.C.I), contiene tre sezioni, ciascuna dedicata a genitori di diverse fasce d’età: di bambini e bambine di 0-6 anni; di 6-10 anni; pre -adolescenti di 11-13 anni. L’obiettivo della guida è quello di dare uno strumento adeguato ai genitori e agli educatori affinché possano accompagnare i minori nella comprensione degli ambienti digitali, di modo che sia per loro possibile fruire appieno delle opportunità della rete in modo sicuro e consapevole.

Oltre alla guida – spiega Raffaela Milano, Direttrice Programmi Italia-Europa di Save the Children- nell’ambito del nostro impegno in contrasto allo sfruttamento e all’abuso sessuale delle persone minorenni anche online e di prevenzione e contrasto di ogni forma di violenza e di abuso verso bambini, bambine e adolescenti abbiamo realizzato fin dal 2001 STOP-IT, un servizio di hotline, che consente agli utenti di Internet di segnalare la presenza di materiale pedopornografico online, tramite la piattaforma Stop-it

Il dossier “L’abuso sessuale online in danno dei minori”, a cura del Centro Nazionale per il contrasto alla pedopornografia online (C.N.C.P.O) del Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma con la collaborazione di Save the Children. L’accordo tra la Polizia di Stato e Save the Children – sancito dal Protocollo d’intesa per la tutela dei minori e la prevenzione degli abusi online, siglato il 5 febbraio 2021- è volto a favorire l’accesso dei minori a un ambiente online più sicuro, a prevenire i rischi connessi a un utilizzo non consapevole della rete, tra cui il cyberbullismo, a contrastare gli abusi sessuali online, promuovendo attività di prevenzione, segnalazione ed emersione precoce di potenziali abusi. Il Centro Nazionale per il Contrasto alla Pedopornografia On-line (C.N.C.P.O) è stato istituito con la legge 6 febbraio 2006 n. 38, presso il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni della Polizia di Stato, quale polo nazionale di coordinamento nell’ambito del contrasto e della prevenzione della pedopornografia in Rete e delle forme di devianza e di rischio per i minorenni in rete.

 

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