Paradosso è parola ricercata. Dice il dizionario Treccani: «Voce dotta recuperata dal latino paradoxum, a sua volta dal greco parádoxon, neutro sostantivato di parádoxos ‘contrario alla comune opinione’, composto di pára- nel senso di contrapposizione e dóxa ‘opinione’». Da paradosso viene l’aggettivo paradossale, che quando riferito a una opinione significa “in apparente o reale contrasto con il comune modo di pensare o con le più elementari norme del buon senso, e quindi inaccettabile sul piano logico, pratico, morale”.
È questa ultima parte del significato che ci sembra la più attinente a un avvenimento recentemente riportato dalle cronache, quello della moglie di un sindaco che a notte inoltrata anziché inoltrare la richiesta con una chiamata verbale ne reclamava la presenza al domicilio coniugale utilizzando uno dei più frequentati social network. Ne hanno parlato i giornali. Ne ha parlato sopra tutto la variegata antologia dei social network (Facebook, Instagram, Twitter, Youtube ecc…).
Ecco, questo è il cambiamento in atto da qualche tempo: la Rete e le sue (per)versioni prodotte dal cattivo uso che ne fa la maggior parte degli utenti hanno cambiato radicalmente la nostra società, il nostro modus vivendi. Adesso non soccorriamo ma filmiamo l’incidente cui assistiamo; facciamo politica locale regionale statale internazionale e governiamo con il social networking (il mezzo è il messaggio?); comunichiamo senza dire né ascoltare: clicchiamo; costruiamo e distruggiamo “profili” reputazioni amicizie; con gli emoticons esprimiamo consenso dissenso emozioni gratitudine entusiasmo dispetto felicità infelicità …
Per tornare alla moglie del sindaco: avrà pensato prima di digitare il testo che un messaggio affidato a un social network può provocare tante reazioni (fuori controllo) quanti sono i “follower”? Nessuno auspica di tornare a quando per avvisare che la cena era in tavola moglie e madri si affacciavano alla finestra. Però far sapere simultaneamente a migliaia di persone che mio marito è un ritardatario compulsivo francamente ci sembra appunto… paradossale.