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GLI 800 ANNI DEL PRIMO PRESEPE

Nel 1223 San Francesco fece un viaggio in Palestina e al suo rientro nacque in lui il desiderio di rievocare la nascita di Gesù. Scelse di farlo in un paese che gli ricordava Betlemme. Scelse Greccio, una località nel Lazio, in provincia di Rieti. Questo pittoresco borgo medievale, arroccato  a 705 metri d’altitudine su un bastione roccioso e immerso nella natura, rappresentava lo sfondo perfetto per ambientare una grotta con la mangiatoia dove avrebbe condotto un bue ed un asinello. Così il 24 dicembre 1223, a mezzanotte, venne realizzato il primo presepe della storia.

Questo evento, accaduto esattamente 800 anni fa, è raccontato superbamente nella tredicesima delle ventotto scene del ciclo di affreschi delle Storie di san Francesco della Basilica superiore di Assisi. Gli affreschi sono attribuiti a Giotto, che -verosimilmente- dipinse questo capolavoro tra il 1295 e il 1299.

La scelta di San Francesco ha reso celebre in tutto il mondo il borgo di Greccio. Così la comunità di questa località reatina ormai da 48 anni ricorda questo accadimento con una rievocazione storico-teatrale, che vede gli abitanti del luogo in costumi d’epoca impegnati nella rappresentazione in sei scene del Primo Presepe del Mondo.

Questa ricorrenza a doppio zero va in scena nei giorni in cui in Italia si discute proprio di celebrazioni tradizionali del Natale (e della Pasqua) a causa di una proposta di legge depositata al Senato da Fratelli d’Italia che prova a blindare i simboli della tradizione cristiana (come il presepe, appunto) dalle scuole materne alle scuole superiori. Come immaginabile, dal mondo della scuola (in particolare dall’associazione presidi) piovono i no ad imporre per legge le tradizioni del Paese. Un dettame che nel panorama scolastico italiano dei nostri tempi pare a dir poco fuori luogo.

 

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